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Attentato a Giorgia Meloni

Gruppo neonazista pianificava
attentato a Giorgia Meloni:

“Per fermarla bastano tre libri e una calcolatrice”

Satira a di Federico Berti

BOLOGNA – La Digos ha sgominato un gruppo neonazista che progettava di sovvertire l’ordine democratico. Tra le accuse mosse al gruppo, denominato prima “Werwolf Division” e poi “Divisione Nuova Alba”, spicca un presunto piano per attentare alla vita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I dettagli emersi dall’inchiesta, tuttavia, hanno messo in dubbio la serietà dell’operazione.

Secondo le intercettazioni, gli indagati hanno definito Giorgia Meloni una “fascista al caviale“, una “camerata col cachemire“. Il piano consisteva nell’avvicinare la premier con “tre libri e una calcolatrice scientifica” per mandarla nel panico: “Se vede numeri e grafici, comincia a parlare di patriottismo per distrarsi e dice boiate”, ridevano i membri del gruppo in una chat Telegram.

In un’altra conversazione, i leader del gruppo si interrogavano sulla possibilità di sabotare i suoi discorsi pubblici lanciando cori di grammatica corretta dalla folla. “Le basterebbe un congiuntivo ben piazzato per farla inciampare sul podio,” diceva uno degli indagati.

Tra i documenti sequestrati c’è anche un manuale intitolato “Come confondere una patriota che piace ai Giudei: guida per principianti”, in cui suggeriva di porre alle conferenze stampa domande complesse del tipo: “Musk ce l’ha più duro dei leghisti?”, oppure: “Baciava meglio Biden?”

Gli agenti hanno poi trovato un appunto scritto a mano che suggeriva un’azione ancora più eclatante: proiettare le cifre del debito pubblico su Palazzo Chigi, con la speranza di “farla entrare in cortocircuito”.

Nonostante il livello tragicomico dei dettagli emersi, gli investigatori hanno comunque sottolineato la pericolosità del gruppo. “Per quanto i loro piani sembrino scritti da un autore satirico, è evidente che miravano a destabilizzare il Paese”, ha dichiarato il questore.

Giorgia Meloni, raggiunta dalla notizia, ha commentato con un video su Instagram: “Me ne frego. Viva l’Italia!” Sullo sfondo, la proiezione del debito pubblico continuava a crescere.

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