Libro, Ebook, Audiolibro. Atlantide, le palafitte e l’Utopia. La caccia al tesoro del popolo eletto. Un delirio paranoico
Atlantide
siamo noi
Il delirio paranoico
dei cercatori di
‘popoli eletti’
Tratto da F. Berti
“Le vie delle fiabe.
L’informazione è narrazione
Fin qui abbiamo preso atto che non esiste una sola Biancaneve, non esiste un solo castello e una sola addormentata, non esiste nemmeno un solo conte Dracula, non esiste una sola grotta di Circe e non è esistito un solo Ulisse. Nella realtà non si racconta mai due volte la stessa storia, o come si è detto più volte il racconto prende vita sulla bocca del narratore nel qui e ora del rituale narrativo, prendendo ogni volta un significato diverso. Quella di cui parleremo adesso è forse la più paradossale di tutte le mistificazioni, la cerca di Atlantide e del popolo ‘primigenio’, nervo scoperto che come poi vedremo ha influenzato anche una parte del pensiero religioso. Come vedremo in questo capitolo, è un atteggiamento dogmatico dietro il quale talvolta si possono nascondere atteggiamenti opposti tra loro, l’uno dogmatico, autarchico, suprematista, l’altro filosofico, collettivista, cosmopolita, come al solito non dipende dalla storia ma dall’intenzione del narratore e dalla disponibilità all’ascolto. Continua a leggere
Quando leggo i libri dei ‘cercatori di Atlantide’, che vagano come rabdomanti col bastone a forcella in mano cercando vene d’acqua sotterranee con la forza del pensiero, mi nasce un misto d’ilarità e compassione, più per l’irritazione che per lo sgomento. Sia beninteso, gli autori partono spesso da considerazioni (a loro modo) ragionevoli e trasmettono informazioni talvolta interessanti per alcuni versi, il problema è quando a partire da quei presupposti arrivano a conclusioni che travalicano la fonte e non rispondono alla logica del buon senso, ovvero: qui si trova la mitica Atlantide, queste sono le rovine di Troia, questi i muri dell’Ophar biblica e questo il bosco di Circe. Il solo, l’autentico. Queste forme di delirio da ‘popolo primigenio’ sono le stesse che nel secolo scorso arrivarono a vaneggiare di misteriosi alieni venuti sulla Terra che forse vivono ancora tra noi, racconti in qualche modo compatibili con visioni suprematiste e pericolosamente arianeggianti dell’evoluzione umana, nelle quali un popolo ‘migliore degli altri’ (quello degli Atlantidei) avrebbe governato il mondo in un tempo lontano per poi scomparire nel nulla o chissà, nascondersi in qualche altrettanto mitica terra di Agarthi, in attesa di risorgere dalle proprie ceneri. Le stesse cose che raccontavano i mistici delle ideologie nazifasciste, roba da svastica e passo dell’oca. Inutile dire che, secondo questa visione distorta della realtà, se qualcuno ha trovato degli indizi di un’Atlantide in Sardegna, allora ne conclude che doveva essere senza dubbio in errore chi la vide nelle isole Solovki, nel Mar Nero, nel deserto del Sahara, nella catena dell’Atlante, nella regione spagnola del Guadalquivir, sui fondali del Mar Tirreno, sull’isola di Santorini, in Perù e chissà dove altro. Il tutto poi, non dovremmmo dimenticarlo, nel nome d’un racconto filosofico per giunta arrivato a noi incompiuto, visto che come noto il testo di Platone in cui si riporta il mito di Atlantide, finisce di fatto con un punto e virgola e non parla nemmeno di un’inondazione, anzi non lo dice proprio che fine avrebbero fatto gli Atlantidei. Proviamo a fare un passo indietro… (Continua a leggere)