Yon Gondrong, one man band. Uomo orchestra indonesiano.


Ghost guitar e stivaletto

L’esempio di Yon Gondrong

Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti

One man band Indonesiano residente a Bali si vede spesso in televisione, ha progettato e costruito un’orchestra portativa amplificata che gli consente di ottenere un suono bilanciato. In questa breve sequenza la presentazione del suo strumento, che dà a noi occasione di riflettere sulle alternative per l’accompagnamento della voce. L’impianto di Yon Gondrong è piccolo, maneggevole, funzionale. Ha unito chitarra e diamonica in un solo strumento. Sin dall’800 i suonatori ambulanti di batterie portative hanno fatto scelte musicali coerenti con la rispettiva formazione, nessuna può dirsi migliore delle altre in assoluto ma dal punto di vista dell’organologia va fatta una distinzione fra strumenti diatonici come l’organetto, la concertina, la ghironda, in grado di emettere esclusivamente suoni naturali senza alterazioni e perciò con estensione limitata a un paio di tonalità, considerati meno ‘nobili’ rispetto agli strumenti cromatici in grado di eseguire anche diesis e bemolle, più completi ma anche più complessi da suonare.

L’esigenza di ridurre il peso e l’ingombro ha portato per tutto il XX secolo a impiegare sempre più spesso manufatti del primo tipo sostituendo per esempio la firsarmonica con l’organetto o la chitarra col mandolino, l’ukulele, il charango; questi ultimi hanno il semitono ma la loro estensione è limitata non avendo il registro dei bassi; con lo sviluppo delle amplificazioni da strada molti artisti sono passati alla chitarra elettrica e alcuni hanno scelto consapevolmente modelli senza cassa né corpo, le famose ‘ghost guitars’ che non solo hanno il pregio d’essere amplificate dalla fabbrica, ma il loro ingombro non è paragonabile a quello delle grandi chitarre da concerto. Il primo artista di strada noto al pubblico italiano per aver adottato modelli Steinberger è stato il bolognese Giuseppe Fiuggi in arte Beppe Maniglia, come sempre all’avanguardia col suo equipaggiamento sempre curato nel dettaglio, ma si può dire che tutti gli one man band delle ultime generazioni prima o poi hanno provato questa esperienza. L’indonesiano Yon Gondrong è tra quelli che per non rinunciare allo strumento cromatico e all’estensione di tre ottave complete, utilizza per l’appunto una chitarra fantasma ottimizzando lo spazio liberato applicandovi in questo caso una diamonica, ovvero uno strumento ad ancia e tastiera simile all’armonica dove il mantice è sostituito dal fiato, di solito con un’estensione massima di due ottave. Tra le soluzioni più recenti vanno ricordate le chitarre a doppio manico, lanciate negli anni ’70 da artisti di fama internazionale come Jimmy Page dei Led Zeppelin e modificate in vario modo dai suonatori di strada, che permettono d’integrare nell’orchestra portativa anche il basso; manipolatori digitali del suono, trasportati generalmente in cintura, sono disponibili a buon mercato fin dal tempo di Otto e Barnelli. La scelta d’uno strumento più o meno completo viene influenzata dal problema di scaricare il peso dalla spina dorsale, riducendo al minimo l’ingombro durante il trasporto. (Continua a leggere…)


Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti


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