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Banksy a Venezia affianca le associazioni locali sulla questione delle grandi imbarcazioni in laguna, un esempio di street art militante, da parte di un artista che il problema di perdere un cliente per il pregiudizio politico non se lo è mai posto.
Sarà lo sgomento per le recenti elezioni, ma continuo a ricevere molte richieste di affrontare questo tema. L’arte di strada e la politica. L’ho sempre dato per scontato, ma forse non è così. Provo a riordinare le idee sull’argomento, partendo dalla mia esperienza diretta.
Se nei tuoi spettacoli è evidente un sotto testo politico potenziali clientes che non la pensano come te (non è un caso il latinorum) saranno dissuasi dal contattarti. Per quanto mi riguarda non rappresenta un problema, o meglio dipende cosa ti aspetti dal tuo lavoro: se l’obiettivo è fare duecento animazioni a basso costo in un anno, tutti gli anni per tutta la vita, ripetendo sempre le stesse cose che vedi funzionare meglio con un pubblico di massa, allora venditi pure al miglior offerente, così sei sicuro di non sbagliare mai: una vita noiosa, ma c’è a chi piace e lo fa. Gattini, palle che girano, qualche palloncino, bolle di sapone a volontà, due o tre ruttini al kerosene e sei sulla cresta dell’onda. Buon viaggio
Un artista di strada può fare politica in tanti modi, non è sempre necessario uno slogan diretto, un cartello, anche la scelta del soggetto come nel caso di questo madonnaro, può stimolare una riflessione critica, una presa di coscienza.
E’ UN LORO PROBLEMA
Forse non è quello a cui pensavi quando hai scelto la strada, se stai leggendo questo articolo immagino sia così, probabilmente del pubblico di massa proprio non te ne frega nulla, ti aspetti qualcosa di più stimolante dalla strada, hai bisogno di tempo per studiare, informarti, leggere, provare e ti piacciono anche i fallimenti quando fanno scoprire cose nuove. Se ti sei posto la domanda da cui siamo partiti, vuol dire che preferisci meno spettacoli ma pagati meglio e vuoi scegliere per chi lavorare, quindi puoi permetterti anche di dire qualche ‘no’. In questo caso il tuo problema non è pescare più clienti possibile nel mucchio, ma raggiungere un pubblico consapevole che apprezzi veramente le tue cose. Peccato per chi ha scelto di rinunciare a te… (Continua a leggere)