Artisti di strada. Multe e sequestro degli strumenti. Non sempre è come sembra. Osservatorio street art.
Artisti di strada,
multe e sequestro
degli strumenti.
Non sempre
è come sembra
Tratto da F. Berti,
Gli artisti di strada
non sono mendicanti
Ogni tanto sentiamo di artisti multati, sequestro degli strumenti e proteste. L’istinto porta di solito a prendere le difese del povero suonatore ed è più che comprensibile, la posta in gioco sembra essere la libertà d’espressione, per come i fatti vengono raccontati si direbbe che viviamo in un mondo nemico della gioia. Ovviamente non possiamo generalizzare, bisogna valutare ogni singolo caso, tuttavia indagando sui fatti spesso scopriamo che la realtà non è sempre come sembra. A volte si confonde la libertà col liberismo, non mancano casi in cui proprio chi lamenta l’oppressione si rivela tutt’altro che indifeso e sottomesso. Come possiamo distinguere caso per caso? Sulla base di quali criteri? Quali sono gli indizi che permettono di riconoscere un ‘vero’ artista di strada, consapevole, civile e rispettoso, ingiustamente punito, da uno che per inesperienza, disinformazione o indolenza, non merita il nostro supporto? Ne parliamo in questo articolo.
Da molti anni seguo il conflitto aperto fra artisti di strada e cittadinanza in molte località d’Italia, a questo proposito vorrei ricordare alcuni dei protagonisti con cui mi sono più volte confrontato in questa rubrica. Ricordo un tale Buskerwolf (il nome è di dominio pubblico) che anni fa diede la sua storia in pasto al Carlino di Bologna, dichiarandosi vittima di un’infame e irragionevole persecuzione. Documentandomi e osservando i suoi video mi sono accorto che le cose stavano diversamente da come riportavano i giornali. A sentire l’altra campana, quella dei vigili urbani, per via dei volumi alti s’era attirato il malcontento dei cittadini bolognesi, più volte avvisato aveva pensato bene di usare la folla come scudo e quindi era stato sanzionato per 400 euro; non contento l’artista s’era dunque rivolto a radio e giornali per pubblicizzare un crowdfounding con il quale pagare la multa Ricordo che scrissi un articolo su questo caso, il giovanotto mi pregò di toglierlo. (Continua a leggere nel libro)