Arte di strada e minorenni. Bambina di 5 anni suona per strada. Multa di 100 euro al padre. Osservatorio street art
Arte di strada
e minorenni
Tratto da F. Berti
“Gli artisti di strada
non sono mendicanti”
Scarica il Pdf
Commento un articolo apparso nel ‘Resto del Carlino’ del 19 ottobre 2018, dove si racconta la triste vicenda di una multa al padre di una bambina che suonava il violino al mercato di Nonantola, nel modenese; il fatto è accaduto due settimane dopo la pubblicazione del mio articolo sul fenomeno americano di Karolina Protsenko, un’artista di strada che all’età di appena 9 anni sta sbancando il casinò delle visualizzazioni su You Tube suonando il violino a cappello.
Non pensavano di commettere un reato. Un metro quadrato di marciapiede ormai non si nega a nessuno, il fenomeno dei bambini prodigio sta muovendo capitali interessanti non solo di là dal mare, anche in Italia è promosso dai vari talent show trasmessi a ogni ora del giorno e della notte; frattanto l’arte di strada si dibatte per non soccombere, nel centro storico delle più importanti città italiane si alternano centinaia di suonatori in promiscuità, fino a 60 spettacoli in un solo giorno in spazi ristretti come il centro storico di Torino gestiti da anonime piattaforme virtuali: quel che solo dieci anni fa sembrava a molti un atto di cui vergognarsi, mettere il cappello in terra, è ora diventato quasi una moda, tutti ne parlano sebbene non sempre le informazioni a riguardo vengano fatte girare in modo consapevole. Credo che la famiglia di Nonantola sia stata a sua volta vittima di una spaventosa opera di disinformazione messa in piedi da alcuni artisti di strada, come ho avuto modo di spiegare più diffusamente nel mio libro Gli artisti di strada non sono mendicanti in cui affronto anche le questioni più delicate della fiscalità e della legalità; il primo sentimento è di solidarietà verso i familiari, ma il dovere di cronaca impone uno sguardo disincantato e ‘diacronico’ sull’episodio. Per meglio comprenderlo ed evitare che torni a verificarsi.
Come ho più diffusamente spiegato in questo articolo, la legge consente l’arte di strada a cappello soltanto a partire dai 18 anni, in alcuni comuni il limite scende a 14 anni ma si deve ottenere un nulla osta dall’ufficio provinciale del lavoro, non è insomma proibito a una bambina di suonare per la strada un violino o qualsiasi altro strumento musicale, ma non può raccogliere offerte dal pubblico; è il genitore a doversi preoccupare di togliere qualsiasi dubbio o ambiguità, non per una cieca ostinazione burocratica ma perché purtroppo come vedremo di profittatori è pieno il mondo e la piaga dello sfruttamento minorile risulta ben lontana dall’essere debellata, si vedano a questo proposito le campagne Unicef e l’opera di associazioni come Save the Children: non solo nelle miniere di cobalto africane, ma purtroppo anche per le strade della nostra bella Italia, dove non più tardi di qualche settimana fa un racket di criminali senza scrupoli sfruttava decine di bambini mandandoli proprio a suonare per la strada raccogliendo elemosine. Se un genitore per motivi educativi o didattici vuole portare i propri figli a suonare sotto un portico, o al mercato rionale, ad esempio volendo trasmettere una tradizione alla propria discendenza come avveniva in Emilia Romagna nel mondo dei cantastorie al tempo di Lorenzo De Antiquis, Adelmo Boldrini e Piazza Marino, non può chiedere offerte in cambio della musica… (Continua a leggere)