Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Arancia meccanica, ovvero i delitti di Ludwig.

Arancia meccanica, ovvero
i delitti di Ludwig

Articolo di Federico Berti

I delitti di Ludwig hanno rappresentato uno dei casi più inquietanti della cronaca nera italiana degli anni ’70 e ’80. Sono stati commessi da Wolfgang Abel e Marco Furlan, due giovani della Verona bene, che agivano spinti da un’ideologia perversa di “purificazione sociale”. Il nome Ludwig deriva dalla firma con cui rivendicavano i loro crimini, ispirata a Ludwig van Beethoven, simbolo della loro visione distorta della purezza culturale e morale.

Wolfgang Abel e Marco Furlan erano giovani di buona famiglia, colti e con un alto livello di istruzione. Entrambi studenti universitari, Abel era laureato in matematica e Furlan studiava fisica. La loro formazione e il contesto borghese in cui erano cresciuti rendevano ancora più inquietante la brutalità e la natura ideologica dei loro crimini.

La loro motivazione dichiarata era quella di “ripulire la società” da coloro che ritenevano moralmente corrotti o impuri, come tossicodipendenti, omosessuali, prostitute, preti considerati “indegni” e frequentatori di locali notturni. I loro atti erano un miscuglio di fanatismo religioso e ossessione per la purezza culturale e razziale.

Tra il 1977 e il 1984, Abel e Furlan commisero una serie di omicidi efferati in varie città del nord Italia, inclusa Bologna. Il loro modus operandi era particolarmente crudele: utilizzavano strumenti come mazze, coltelli, e in alcuni casi appiccavano incendi per eliminare le vittime.

Il caso più famoso ed efferato fu un incendio al cinema Eros di Milano (1983), un cinema a luci rosse cui venne appiccato un rogo. L’incendio causò la morte di sei persone. Uccisero poi in modo particolarmente brutale un sacerdote a Trento (1982), considerato dai Ludwig “impuro” per motivi non del tutto chiariti.

Bruciarono una discoteca a Castiglione delle Stiviere (1983), uccidendo sei giovani frequentatori del locale, considerati dalle loro menti distorte esempi di “degrado morale

La lunga scia di sangue terminò nel 1984, quando Abel e Furlan furono arrestati a Castiglione delle Stiviere, mentre tentavano di appiccare un altro incendio in una discoteca. L’arresto pose fine alla loro campagna omicida, ma il processo fu lungo e complesso.

Nel 1987 furono condannati all’ergastolo, ma in appello la pena fu ridotta a 30 anni di reclusione per via del riconoscimento di parziale incapacità di intendere e di volere. Entrambi uscirono di prigione negli anni 2000, dopo aver scontato poco più di 20 anni.

I delitti di Ludwig suscitarono orrore per la loro crudeltà e per l’apparente normalità dei due colpevoli, che incarnavano un inquietante connubio tra cultura, intelligenza e fanatismo omicida. L’ideologia che li muoveva, un misto di delirio religioso e suprematismo, sollevò interrogativi sul ruolo della società e delle famiglie nell’incapacità di cogliere i segnali di una mente deviata.

Anche se non ci sono prove dirette che Abel e Furlan si siano ispirati consapevolmente a Arancia Meccanica, i parallelismi sono evidenti. La scelta del nome Ludwig può essere letta come un richiamo simbolico a Beethoven e al film di Kubrick, un manifesto che fonde arte, violenza e ideologia in un mix disturbante. L’eredità dei delitti di Ludwig resta un monito inquietante su come fanatismo e ideologia possano trasformare individui apparentemente “normali” in spietati assassini.

Condividi