“Semi antichi. Una volta c’era il grano quello alto, passarono gli americani l’han pestato e non è rimasto niente. Noi di grano si faceva anche la paglia, certo quando poi s’è levato per mettere l’altro, quello basso che non siede col vento e la pioggia, cappelli borse e cestini prima li facevi in casa ora ti tocca di comprarli dai cinesi. Una volta la fava e la cicerchia tu la seminavi anche per macinarle si davano ai cristiani oltre che i maiali, ora le fave non le vogliono più allora costano uno sproposito, come le castagne son diventate da ricchi prima eran da poveracci. Son semi pure quelli. Mia mamma colla segala faceva il pane che s’ingoiava male perché era duro, la differenza fra il giorno e la notte. Veniva tipo integrale. Ma non basta, coi semi spariscono pure gli uccelli. Siccome danno il diserbante muoiono le rondini, già le vedevi meno per via del sotto tetto che nelle case non lo fanno più. Una volta a marzo tutti i fili della luce venivan pieni di rondini, una bellezza che si schieravano in fila, poi li rivedevi a settembre quando ripartivano per i paesi caldi. Ora non nemmeno i passerotti, vanno a beccare la roba nei campi avvelenata e muoiono, così meno animali poi via via diminuisce anche il resto. E’ tutto collegato. Le beccacce facevano il nido in terra, adesso che vuoi mai? Passan colle macchine, senti dire solo discorsi e basta: lasciano scappare il bue, dopo lo vogliono cercare nella stalla, che tu pensi di trovare? Un pugno di mosche, anzi pure quelle se fai caso ce n’è meno, me n’intendo si vede a occhio. Noi si coltivava le vecce, quei semi antichi neri piccini da dare alle bestie, di molto anche i piccioni che volano e vanno a pigliarsele da sé. Mangiavamo pure quelli, quanti ne abbiamo arrostiti in tempo di guerra! Adesso poca roba perché nei negozi non li trovi e a caccia si va solo per divertimento. Metton gli spilloni sui cornicioni delle case perché dicono che sporcano, per forza il concio degli animali non serve più a darlo nei campi da concimare, adesso gli dan dei troiai di tutte le qualità. Te la ricordi tu la mochina? Era più piccola ancora della veccia tu la davi al piccione, mica al maiale che moriva subito, come fosse un veleno. Allora adesso non puoi mettere nemmeno le molliche di pane sul davanzale della finestra per gli uccellini, che il vicino ti rimprovera dicono gli animali sporcano, che c’entra? Anche noi sporchiamo poi si pulisce, ma per la gente non vuol dire, la colpa si dà sempre all’animale. Ora voglio essere sincera non si coltiva proprio più nulla, la roba vien tutta da fuori mettono solo il fieno e l’erba spagna. San Francesco predicava agli uccelli, non gli darebbero più retta al massimo andrà in bottega dal pollivendolo”.