Antonio Puleri, La psicoanalisi ai tempi di Artemidoro
Antonio Puleri
La psicoanalisi ai tempi di Artemidoro.
Freud, la cultura degli antichi, l’inventiva dei suoi predecessori
in: ‘Classico Contemporaneo’ 6/2020, 20-59
Abstract dell’autore
Ne L’interpretazione dei sogni come anche in altri scritti simili, Sigmund Freud cita numerosi autori classici, tra i quali l’interprete di sogni greco Artemidoro di Daldi, nato nel II secolo d.C. e autore di un’opera completa in cinque volumi conosciuta come Oneirokritikà. Lo psicoanalista ritiene Artemidoro la più grande autorità nelle antiche interpretazioni dei sogni. Nell’articolo, i miei obiettivi sono quelli di discutere tutti i riferimenti all’opera di Artemidoro negli scritti di Freud in ordine cronologico, e di spiegare le fonti e le traduzioni che Freud utilizzò per conoscere Artemidoro, tentando anche di ricostruire lo sviluppo dell’opinione di Freud sull’autore greco e sul metodo di interpretazione simbolico. In conclusione, discuterò in breve la possibilità che Freud avesse letto il testo greco originale di Artemidoro e non soltanto studi e traduzioni di esso.
Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, ha trovato ispirazione nei testi classici, tra cui l’opera di Artemidoro di Daldi, autore greco del II secolo d.C. noto per il suo trattato sull’interpretazione dei sogni, Oneirokritikà. Questo volume, unico nel suo genere, raccoglie conoscenze oniromantiche del mondo greco-romano. Freud cita Artemidoro in diversi lavori, tra cui L’interpretazione dei sogni (Traumdeutung). Mentre Freud criticava i metodi oniromantici antichi, riconosceva in Artemidoro un approccio originale: il greco non si limitava a interpretazioni standardizzate, ma considerava il contesto del sognatore (età, stato sociale, professione) per decifrare il simbolismo onirico. Freud sottolinea un aspetto condiviso con Artemidoro: l’idea che i sogni dipendano dal contesto personale e culturale. Ad esempio, Artemidoro interpretava lo stesso simbolo onirico in modi diversi a seconda dello status del sognatore, un principio che Freud incorporò nella sua tecnica delle libere associazioni. Freud apprezzava l’uso innovativo del simbolismo da parte di Artemidoro, ma criticava la traduzione tedesca di Friedrich Krauss, che aveva omesso intere sezioni sui sogni erotici. Solo con l’integrazione di Hans Licht, Freud poté accedere a una visione più completa dell’opera artemidorea, arricchendo ulteriormente la sua analisi. Tra i riferimenti più celebri, Freud menziona un sogno di Alessandro Magno interpretato da Artemidoro. Questo episodio, basato su un gioco di parole (σάτυρος – “satyr” – come segno della conquista di Tiro), illustra come l’anagramma fosse un metodo interpretativo che affascinava Freud per la sua somiglianza con l’associazione di idee. Sebbene Freud criticasse alcuni aspetti della tradizione oniromantica antica, riconosceva in Artemidoro un precursore significativo, capace di valorizzare il sogno come fenomeno complesso e legato al contesto umano. Quest’influenza ha contribuito a consolidare il dialogo tra psicoanalisi moderna e cultura classica. Nell’interpretazione del sogno di Alessandro Magno, Freud concorda sul risultato cui perviene Artemidoro col suo metodo, confermando quest’intima convergenza.
Citazioni dall’articolo:
Freud fa un distinguo tra una symbolische Traumdeutung, ‘interpretazione dei sogni simbolica’ che provvede le visioni oniriche di spiegazioni unitarie, monolitiche, senza che queste siano smembrate in più componenti, ed una Chiffriermethode, un ‘metodo di decifrazione’ secondo cui ad ogni elemento del sogno corrisponderebbe un valore preciso e prestabilito, essendo il significato della visione dato dalla somma di suddetti elementi. Tuttavia, per una trattazione del sogno che si presti ad apparire scientifica, eretta su fondamenta epistemiche, ambedue i criteri sopraelencati risultano nell’ottica di Freud insufficienti: il primo poiché dispensa interpretazioni arbitrarie fondate sull’intuito e trova dunque un impiego limitato, estendendosi tutt’al più ai sogni semplici ma non a quelli complessi, ingarbugliati; il secondo, invece, perché man-
ca di attendibilità, non essendo garantito che a un dato simbolo onirico equivalga un dato significato piuttosto che un altro.
La valorizzazione crescente del simbolismo nonché la sua trattazione a lungo in fieri nella Traumdeutung dovettero implicare necessariamente anche una rivalutazione di Artemidoro, esperto nella simbologia onirica. Uno dei momenti in cui la vicinanza tra l’interprete greco e Freud si fa più stretta si ha quando quest’ultimo, in merito ai simboli, così si esprime:
Una variante interessante di questo metodo, che ne corregge in parte il carattere di traduzione puramente meccanica, si trova nello scritto sull’interpretazione del sogno di Artemidoro di Daldi. In esso si considera non solo il contenuto del sogno, ma anche la persona e le condizioni di vita di chi sogna, di modo che lo stesso elemento onirico assume per il ricco, l’ammogliato, l’oratore, un significato diverso da quello che ha per il povero, il celibe e per esempio il commerciante.
Freud, 1899, 101.
In uno scritto del 1910, ribadirà lo psicoanalista che «l’antico interprete di sogni Artemidoro aveva certamente ragione quando sosteneva che il sogno muta significato secondo la persona del sognatore. 6 » Tanto Freud quanto Artemidoro, asserisce Krovoza 7 , percepirono il sogno come Kontextphänomen e riconobbero la sua Kontextabhängigkeit, vale a dire la ‘dipendenza dal contesto’, anzi dai contesti, numerosi scenari socio-economici ma anche condizioni individuali dell’animo.
Puleri, op.cit, 23
Diverse pagine più avanti, il medico austriaco asserirà, a proposito del contenuto onirico da interpretare, che una tecnica piuttosto frequente è quella dell’inversione, tanto contenutistica quanto temporale. Quest’ultima consiste nel «rappresentare all’inizio del sogno l’esito della vicenda o la conclusione della successione ideativa, e nell’aggiungere alla fine le premesse della conclusione o le cause.
Ibid, p,23
Trovo anche ridicola l’indignazione morale per cui il traduttore della Spiegazione dei sogni di Artemidoro di Daldi (trad. F.S. Krauss, Vienna 1881) si lasciò indurre a sottrarre alla conoscenza del lettore il capitolo dedicato ai sogni sessuali.
Freud, 1899, 552, n.1
Austriaco di famiglia ebrea, Friedrich Salomon Krauss 14 fu un classicista della seconda metà dell’Ottocento, noto in maggior misura come folklorista, benché anche etnografo, slavista e sessuologo. Una personalità poliedrica, insomma, che viaggiò parecchio alla scoperta di tradizioni e canzonette popolari al cui studio egli si dedicò con atteggiamento scientifico.
Ibid, p.25
A partire dall’edizione del 1914, la quarta, compare nella bibliografia aggiornata della Traumdeutung una seconda traduzione del testo artemidoreo. Si tratta, a dire il vero, di un contributo redatto da Hans Licht e intitolato Erotische Träume und ihre Symbolik, vale a dire un collage di tutti quei sogni erotici presenti nel manuale di Artemidoro che erano stati scartati nella resa tedesca di Krauss.
Ibid., p.27
Licht, (1912). Del libro I di Artemidoro, Licht traduce i capitoli 45 (sui vari significati del membro virile) e 78 (sulle unioni sessuali in sogno secondo natura, legge e costume), che a dire il vero erano già stati tradotti da Krauss seppur in maniera frammentaria; quella di Licht è dunque una integrazione di traduzioni lacunose. I capitoli 79 (sull’unione con la madre in sogno) e 80 (sulle unioni sessuali contro natura), invece, sono stati tradotti integralmente, come anche i capitoli 62, 65, 86 e 87 del libro V. Di questi, Krauss non rende in lingua tedesca neppure una parola: del capitolo 62 (in cui un uomo sogna di nutrire i propri genitali con pane e formaggio) afferma di omettere la traduzione per via del contenuto rude e sensuale; la traduzione del capitolo 65 (dove un tale sogna di avere le pudenda ricoperte di peli irsuti) è invece proibita dalla moralità; infine, dei capitoli 86 e 87 (in cui, rispettivamente, una donna sogna di prendersi cura delle pudenda del marito ed un uomo sogna di essere posseduto dal dio Ares) Krauss asserisce di omettere la traduzione di tali contenuti sessuali, nonostante le spiegazioni siano molto argute, per non suscitare scandali.
Ivi, Nota n.19
è a partire dalla terza, ancor più dalla quarta edizione della Traumdeutung che i richiami ad Artemidoro nell’opera freudiana si fanno più frequenti e significativi. Nel 1911, Freud introduce in una nota la classificazione dei sogni come questa era stata riferita, nelle loro opere, da Artemidoro e da Macrobio, per cui le visioni oniriche, identificate nel numero di cinque, sarebbero predittive oppure no.
Ibid, p.29
nell’edizione terza della Traumdeutung giace anche il più significativo, se non altro più celebre riferimento ad Artemidoro. Siamo sempre nel capitolo II, quello relativo ai differenti metodi interpretativi. In una nota al testo viene riferita l’interpretazione di un famoso sogno di Alessandro Magno, il condottiero macedone che costituì per Freud, insieme al cartaginese Annibale, un paradigma storico. L’interpretazione al sogno di Alessandro viene data da Aristandro di Telmesso, suo interprete di fiducia, e riportata nella tradizione classica da due autori, lo stesso Artemidoro e Plutarco. Lo psicoanalista concorda sulla correttezza della spiegazione, costruita su un anagramma, e ne riporta il testo artemidoreo.
Ibid., p.31