F. Berti, “La casa dalle torri candite”. Musica italiana. Tolè 2018
La casa dalle
torri candite
Parole e musica:
Federico Berti
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La casa murata
di sfoglia al maraschino
col tetto in cialda e
tegole di glassa,
alle finestre
un fiore zuccherino,
candito ed uva passa.
Ti avventi sullo zucchero filato
cannoli, frutta secca e pasticcini
Un giorno scoprirai i secondi fini
di chi t’ingrassa nello scantinato
per divorarti infine a bocconcini.
S’innalzano nel cielo
torrioni al caramello
tra le alte colonne
fregi a mille foglie,
del tuo bambino
perso nel castello
quante cremose voglie.
Ti avventi sullo zucchero filato
biscotti, frutta secca e pasticcini
Un giorno scoprirai i secondi fini
di chi t’ingrassa nello scantinato
per divorarti infine a bocconcin
Satira musicale sull’opulenza
Una satira sull’Expo 2015, sul quale si sono abbattute diverse critiche da una parte dell’opinione pubblica, per la contraddizione in cui sono cadute alcune delle iniziative, che hanno gettato ombre sull’importante fiera dell’alimentazione. Le ingenti spese per l’organizzazione, le famiglie anziane espropriate per guadagnare terreni da destinare alla manifestazione, le strutture stesse dell’architettura, lo slogan ‘nutrire il mondo’ che stride con la povertà diffusa in quegli stessi anni e la disoccupazione altissima, l’ambiguo rapporto con una ristorazione orientata più verso la quantità a buon mercato che verso la qualità a un giusto prezzo. Per non parlare delle numerose polemiche sullo sfruttamento del lavoro che s’è intravisto qua e là tra le pieghe dello stage esperienziale, quando non presentato come volontariato o altra attività benefica. Questa satira presenta la fiera milanese come una casa dalle torri candite, quasi fiabesca, costruita più per ingrassare bestie da macello che per nutrire consapevolmente, come nella favola tedesca di Hansel e Gretel.