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Un mercenario in marcia per il fronte col suo cavallo nella notte scura si dissetava all’acqua della fonte. Tenendo a cuore la cavalcatura, le dava in pasto il miglio setacciato e la strigliava con fraterna cura. Ma quando poi si venne al negoziato e della guerra tacque il fortunale, al suo paese, ritornò il soldato e cambiò vita il povero animale: non più l’onor del ricco nutrimento, ma l’erba secca e il fieno andato a male. Disse il cavallo: “Quando fu il momento di trascinarmi nella tua battaglia mi riservasti un fine trattamento, or che non corri più nella boscaglia mi lasci solo qui nel mio stalletto a marcire su questa poca paglia”. Quell’uomo era un po’ duro d’intelletto e volle far l’orecchio da mercante a tant’avviso, scomodo ma schietto. Così, quando il nemico tornò innante e all’armamento richiamò il guerriero quel cavallo era stanco, dolorante, e andava zoppicando nel sentiero stremato, denutrito, sconsolato non più prestante, non più battagliero. Caddero insieme al ciglio del fossato, cadde il cavallo senza alcun lamento cadde il padrone, un po’ meravigliato. Tieni a memoria quest’insegnamento: nutrire il tuo cavallo quand’è tempo è meglio che patirne il mancamento.
Una favola ispirata ai classici greci e latini, ambientata nel presente post-industriale. Alterna prosa, poesia, spartiti musicali, tavole illustrate a colori. Con un gioco di carte sul tema dei luna parks. Il racconto è surreale, un cavallo dà vita a un favoloso parco giochi autogestito dagli animali, ma la superbia lo porta a cadere in disgrazia e mettersi nelle mani dell’uomo, che prende il sopravvento. Dopo un momento di popolarità, anche il nuovo padrone entra in decadenza e si lascia dietro il degrado. Ma gli animali non si perdono d’animo e…
Presentazione al Museo
La presentazione del libro al Museo della Giostra di Bergantino, in occasione della mostra dei cavallini di Nabi Byron, Gennaio 2020.