La nuova tassa sul celibato. “Trilussa contro Maciste”. Libro/Audiolibro.

Federico Berti. Sonetto sulla tassa del celibato. Tratto da Trilussa contro Maciste

Aa nòva tassa
sur celibbato

Satira, poesia
sonetti romaneschi

Tratta da Federico Berti:
“Trilussa contro Maciste”

Te vojo ricconta’ com’è cambiato
‘oo Stato da quer tempo de paura
de qu’iimpero e qu’aa dittatura
che te tassava puro er celibbato

Nell’anni d’er progresso libberista
si vvòi campa’ senza l’anello ar dito
che nun vòi mojie o che nun vòi marito
te tocca a fa’aa vita d’aartista

Anna’ a piggione manco ne parlàmo
quer po’ de luce, d’acqua e de corènte
a metà mese quanno ch’arivamo!

Si nun zei ricco, si nun zei potente
pòi solo fa’ l’uccello da richiamo
si vai a vede’ nun è cambiato gniènte.

Glossario
romanesco:

Vojo: voglio
ricconta’: raccontare
‘oo Stato: lo Stato
quer: quel
qu’iimpero: quell’impero
qu’aa: quella
puro: pure
Nell’anni: negli anni
libberista: liberista
si vvòi: se vuoi
campa’: campare
ar: al
nun vòi: non vuoi
mojie: moglie
te tocca a fa’: ti tocca fare
‘aa vita: la vita
d’aartista: dell’artista
anna’: andare
piggione: affitto
manco: nemmeno
parlàmo: parliamo
quer po’ de: quel po’ di
Si nun zei: se non sei
vede’: vedere
nun: non
gniènte: niente


Piazza Marino, Lorenzo De Antiquis, Giuliano Piazza. Cantastorie. Storia del processo Murri
L’uomo al centro, davanti alla macchina da scrivere, è Piazza Marino, autore di una zirudella sulla tassa del celibato nel ’38 alla quale mi sono ispirato per questo sonetto. Alla sua destra il piccolo Giuliano Piazza, suo figlio. Con il quale ho suonato per dodici anni fino alla sua scomparsa. Alla sinistra di Piazza Marino, il cantastorie Lorenzo De Antiquis di Forlì.

“Celibi, attenti!”

In memoria del cantastorie
Piazza Marino

Il cantastorie bolognese Piazza Marino, dalla cui ‘bottega’ provengo pur componendo poesie in dialetto romanesco, nel 1938 scrisse una poesia per prendersi gioco della nuova tassa sul celibato imposta dal regime fascista, che premeva per la crescita demografica avendo bisogno di carne da macello per le sue guerre imperialiste. Chi viveva da solo era malvisto, veniva messo in condizione di doversi accasare comunque e se possibile dare alla patria dei figli. Ho intenzione di ripubblicare quella zirudella del maestro Marino, la leggerò dal vivo al prossimo festival di Santarcangelo, tra dieci giorni esatti (vi aspetto), su richiesta della famiglia Piazza.

Avendo vissuto io stesso per vent’anni da ‘scapolo’ senza formare una famiglia, posso dire che il costo della vita per una persona indipendente è ancora oggi proibitivo. Sembra che l’economia guardi tuttora al celibato con sospetto, preti a parte. Per questo ho voluto aggiungere un sonetto romanesco a introduzione dell’audiolibro, con una rassegna stampa sul costo della vita da ‘single’. Un privilegio che si paga spesso con la coabitazione forzata, o tutt’al più l’occupazione delle squats, il semi-nomadismo dei travelers.

Tutte soluzioni che ho attraversato a vent’anni, prima di trovare la condizione più congeniale a me. In memoria di Piazza Marino, parliamo della nuova tassa sul celibato. Ancora una volta le sue ‘cronache’ della strada sopravvivono al tempo, consentono anzi un’indagine diacronica sul presente, non solo sul passato. Un filo sottile, quasi invisibile, unisce la tassa sul celibato fascista alle case occupate del terzo millennio.

Il foglio volante
del 1938

Piazza Marino
poeta contadino

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Una riproduzione fotografica del foglio volante di Piazza Marino dedicato all’aumento della tassa sul celibato, pubblicato per la prima volta nel 1938 dal noto cantastorie di Bazzano (Bologna). Qui sotto la traduzione in italiano, tratto dal libro AA.VV., Piazza Marino Poeta contadino, Bologna, Calderini, 1995
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Trascrizione
del testo originale

Zirudela cau al TRENTAQUATER
asfà di fat can pochi ciacar
tott i prezi i en ribasee
è al celibato lè aumentee

i Padron ed cà con al nov scrett
al 12 dal zent i an calè i afett
al 15 dal cent i an cale ai butgher
par al ribas di gener alimenter

le cale la Berra e al LAMBROSCH
tott qui egh bavan i nan brisa dsgost
i an cale al serèv e ai camarir
secand al specialite di lavurir

i veci a tot e stì tarzon
i gan fat la bultiplicazion
dai 25 ander in sò
al 50 dal zent la tasa è carsò

laur in la volan capir
che bisegna tu muir
a gh’nè tanti c’an d’inzert
agliaspetan a braz avert

dal sgnureini deliziausi
al desideran d’esar spausi
aglian una voia et’tur marè
cas’pol fer anc un furfè

tott sti terzon i en vulant
i gan di girò stravagant
un pez in sò e un poc inzà
in sdizidan brisa a turla a cà

in fen chi polan truer al mel
i van sempar ambrausa e mai a muir
i sidscaprezian forza ed viazer
cau incione intenzion ed spuser

in s’cuntentan menga ed 3 o 4 amrausi
i fan di cuntrat anc cau dal spausi
al su scopo le quall’è
ech porta al coran zert marè

Quindi le giosta feri pagher
è incion sdev lamenter
ass’a che la vetta le una lota ed pensir
asen gno al Mand par tor muir

par furmeres una famea ed su
can tri o quatar ragazuu
per aumentare la Popolazione
Che è la sicurezza della Nazione

par ferla sempar più forte e più bèla
tic utai la zirudèla

Prendetela tutti donne e bambini
vi faccio spendere pochi quattrini
il suo prezoz è solo un ventino
così può mangiare anche PIAZZA MARINO

Traduzione
di Federico Berti

Zirudella al ’34
si fan fatti e poche chiacchiere
ogni prezzo è ribassato
però aumenta il celibato
pigionar col nuovo scritto
al 12% han calato l’affitto
al 15% han calato i bottegari
il prezzo dei generi alimentari
è calata la birra e il lambrusco
chi lo beve non ne ha disgusto
calan le serve e i servitori
secondo le specie dei lavori.
Ma dello scapolone
si fa moltiplicazione
ll 50% la tassa è cresciuta
però lor non l’han capita
che bisogna prender moglie
ce n’è con delle risorse
ed aspettano a braccia aperte
signorine deliziose
che vorrebbero esser spose
prenderebbero marito
un forfait è già gradito!
Zitelloni capricciosi
han dei giri stravaganti
un po’ in su, un po’ in giù
non si accasano mai più
finché trovano del miele
vanno a morosa e mai a moglie
si scapricciano dal viaggiare
non si vogliono sposare
han tre o quattro fidanzate
van con quelle maritate
il loro scopo è quello lì
che cornifica il mari’
quindi è giusto farli pagare
senza starsi a lamentare
si sa che la vita
è una lotta di pensieri
siamo nati per prender moglie!
per formar delle famiglie
con tre o quattro ragazzini
e una gran popolazione
sicurezza della nazione
farla tanto forte e bella
toc e dai la zirudella!

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Non si può fare!

La devi prima sposare

Canzone di Piazza Giuliano

Chitarra, voce: Federico Berti
Fisarmonica: Giuliano Piazza
Contrabbasso: Gabriele Roda

Tratta dal Cd “L’asino, il leone, la colomba”
di Federico Berti e Giuliano Piazza
Udine, Nota Music, Valter Colle, 2011

Settant’anni dopo
la tassa sul celibato

Questa canzone riprende lo stesso tema della tassa sul celibato, in maniera diversa e adattandola al nuovo tempo. Nel testo un giovane racconta delle pulsioni che ha iniziato a sentire fin da ragazzo, ma ogni volta che prova a baciare la fidanzata interviene il prete a dirgli che deve prima sposarla, poi ogni volta che fanno l’amore devono avere dei figli per non commettere peccato e così in poco tempo lo sventurato mette insieme una famiglia molto numerosa. Finché un bel giorno… Finale a sorpresa. Ascolta la canzone nel video qui sotto.

Rassegna stampa
Vita da single

Il prezzo
dell’indipendenza

Redazione, ‘Pagine Gialle’, s.d., Quanto spendono i single per la spesa alimentare? La spesa alimentare per una persona può costare il doppio rispetto a coloro che convivono. Ecco, a livello economico, quanto pesa vivere soli.

Indagine Coldiretti, 15 febbraio 2017, San Faustino: Coldiretti, per 8 mln single la vita costa 64% in più. La spesa media per alimentari è il 44% superiore a quella media di ogni componente di una famiglia tipo di 2,3 persone. Piu’ del doppio per l’abitazione. Gli appartamenti e le case piu’ piccole hanno prezzi piu’ elevati al metro quadro sia in caso di acquisto che di affitto, usare l’automobile da soli costa di piu’ come pure riscaldare un appartamento.

angelo d’orsi comunismoTeam Tinaba, 7 Febbraio 2018, Quanto costa essere single, e come risparmiare senza rinunciare a nulla. Dai costi spesso maggiorati per l’affitto di casa e le spese alimentari, alle spese sostenute per incontrare e conoscere nuove persone, ecco qualche suggerimento di risparmio per chi vive da solo.

s.a., Vita da single o in coppia? Ecco cosa costa di più, Chi vive da solo spende in totale soli 110 euro in meno rispetto al costo della stessa vita per una coppia. Alla luce dei dati elaborati da Adiconsum con la sua ricerca, risparmia di più chi vive in coppia. ‘Altra età’, 2 Novembre 2018

angelo d’orsi comunismoDavide Marciano, 18 Marzo 2019, ‘Affari Miei’, Quanto Costa Vivere da Soli? Consigli, Spese, Pro e Contro di una Scelta Importante. Con 1200 euro in due si vive tranquillamente a Torino. Non si può fare la divisione al 50% per calcolare il costo a persona perché alcune spese sono da considerarsi “fisse” e, quindi, maggiore è il numero di persone che abitano in casa e minore è l’incidenza. Vivere da soli a Milano con uno stipendio di 1000 euro circa è impensabile, poichè l’affitto di un bilocale ammonta a 700 euro.


Zirudelle di cantastorie


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