Quando le api fanno l’alveare Scelgono il sito a loro congeniale Dove siano dei fior da impollinare. Un luogo asciutto, caldo, minimale Dal vento e dalla pioggia riparato Con una bella camera nuziale. Dalle guardie l’ostello è vigilato, Ha spazio da tenervi magazzino, Un sasso rotto, un tronco fessurato. Quando l’inverno sfodera il frustino Si scaldano l’un l’altra allegramente In casa a far canzoni e bere vino. Tutto è gestito collettivamente Ognuna sa quello che deve fare Non punge mai chi non le ha fatto niente. Se poi di casa tu le vuoi cacciare S’infuriano sciamando minacciose E tante son che non le puoi contare.
Questa satira è dedicata all’XM24 di Bologna. Per chi non lo conoscesse, è uno spazio autogestito assegnato 11 anni fa dalla giunta Guazzaloca a un collettivo di attivisti che in questo tempo vi ha svolto attività partecipate a ogni livello, aprendo esperienze di mercato solidale a chilometro zero consolidate a loro volta sul territorio, dando vita a laboratori artistici, attività sportive, agricole e iniziative culturali. Non sto a riassumere la storia di questo spazio, invito a farlo direttamente sul sito del collettivo che puoi trovare qui insieme un comunicato dell’assemblea all’amministrazione Merola. Si, perché da due anni è scaduta la convenzione e il Comune di Bologna sembra non volerla rinnovare. Quindi il collettivo è entrato in occupazione.
Come sempre, si fa presto a parlare di cose che non si conoscono e a questo proposito invito a leggere qui le risposte del collettivo stesso alle accuse che gli sono state rivolte da più parti, meglio sentirlo dalla loro penna che dalla mia. Per quanto ne so è stata lanciata una chiamata alle arti in vista dell’imminente sgombero, per far sapere a Bologna che il supporto a questa radicata esperienza non viene solo dal gruppo degli occupanti, ma anche da fuori. In primo luogo stiamo parlando di una zona d’ombra che prima dell’occupazione era soltanto un luogo dove andare a bucarsi. Ora il sindaco Merola vorrebbe ridurre la presenza del collettivo a una forma di associazionismo, dimenticandone il significato politico, prima che sociale.
In secondo luogo, mai come in questo momento è necessario che la società civile si mostri unita di fronte al pericolo di un ritorno alla barbarie e alla violenza, come sta accadendo non solo a Bologna, non solo in Italia. Si può non essere parte di un movimento, si può non condividere ogni sua istanza, ma perdere tempo ed energie a scannarsi tra ‘progressisti’ sta lasciando terreno alle infiltrazioni estremiste e la situazione inizia a diventare insostenibile. In questo senso, costringere adesso un collettivo antifascista a sradicarsi per riorganizzarsi altrove, significa indebolire la resistenza antifascista sul territorio.
Riconoscere l’occupazione dell’XM24 vuol dire difendere la molteplicità delle culture e dei punti di vista. Accettare il confronto che l’assemblea degli occupanti non ha mai rifiutato, tessere una tela di relazioni tra le diverse anime della cosiddetta sinistra, se possiamo ancora chiamarla così. E’ impensabile questa ‘bonifica’ (termine infelice, nemmeno fossero dei ratti) mentre a Roma un intero palazzo continua ad essere occupato da gruppi di teppisti e pregiudicati che stanno esplicitamente manifestando l’intenzione di riorganizzare il partito fascista. Casa Pound ha aperto nove sedi negli ultimi mesi, non possiamo continuare così. Un passo indietro. Non sono topi che proliferano da parassiti, ma api con un loro ordinamento sociale, una loro idea del mondo, che lavorano per il bene comune.
Per questo ho aderito alla campagna lanciata dal collettivo dell’XM24, una ‘chiamata alle arti’ per difendere in generale il principio dell’autogestione, la libertà di espressione, la disobbedienza civile come strumento di attivismo. La giunta Merola sembra non voler capire, continua a comportarsi in un modo che fatico a comprendere, manifestando la volontà di assecondare la logica del profitto e della competizione. Concede a personaggi come il neonazista Roberto Fiore un pulpito dal quale tenere un comizio, ma sgombera chi da 11 anni resiste in condizioni sempre più spaventose. Vengano pure a bonificarle, queste api. Servirà molto fumo.
Rassegna stampa Sgombero XM24
Spazio Pubblico Autogestito XM24, XM24 non si delocalizza, per una Bolognina libera. Basta speculare sul nostro quartiere! , I problemi della Bolognina li conosciamo bene, e li denunciamo politicamente chiamandoli con i loro nomi: emarginazione, sfruttamento, razzismo, precarietà, disperazione, eroina. All’interno dello Spazio Pubblico Autogestito XM24 ci sono progetti e laboratori che mirano a produrre protagonismo sociale e trasformazione del quartiere, della città e della società in cui viviamo. Una scuola, un centro gratuito di assistenza medico-legale, una palestra, una ciclofficina, un coordinamento di lotta migrante, una serigrafia, un laboratorio musicale per giovani, un orto, una libreria/biblioteca, un mercato biologico e tanto, tanto ancora.
Paolo Rosato, ‘Il Resto del Carlino’, 11 Aprile 2019, Xm24 Bologna, agli occupanti una nuova sede. Assegnato dal Comune un altro edificio in via Fioravanti. Il centro sociale è capofila di un raggruppamento di dieci realtà.
Tommaso Felicetti, Gazzetta di Bologna, 23 Aprile 2019, Nuova sede per l’Xm24? «È una fake news». Per i gestori del centro sociale gli spazi assegnati alla cordata sono «piccoli, assolutamente inadeguati, spesso non a norma e nonostante questo richiesti per disperazione da numerosissime associazioni, gruppi e comitati». «Abbiamo partecipato al percorso di Banca Rotta S.R.L. che include diverse realtà che fanno parte del quartiere e che – nonostante l’intento della giunta di metterle in concorrenza per accaparrarsi uno spazio (piccolo, insufficiente e fatiscente in via Fioravanti, nell’altra parte della “stecca” in cui si trova Xm24) – hanno scelto di agire con una logica di dialogo. Si sono presentate insieme per l’assegnazione di uno spazio, di confronto prima ancora che fisico, con lo scopo di ribaltare i “tavoli già decisi” propinati dall’amministrazione e restituire agli usi e alle proposte dal basso la centralità della pianificazione e delle scelte», ha incalzato l’Xm24 nel comunicato.
s.a., ‘La Repubblica’ Bologna, 29 Aprile 2019, Ultimatum del comune al centro sociale Xm24: “O lascia lo spazio o sarà sgomberato”. L’assessore Aitini: “Non ci saranno ripensamenti nè ritardi” sull’area destinata ad alloggi popolari. “Se Xm24 non è nella lista inviata al ministero dell’Interno è perchè ha avuto una regolare assegnazione. Il punto è che noi quegli appartamenti li dobbiamo fare e prima di farli bisogna bonificare”.
Campi Aperti, Lettera aperta all’Amministrazione Comunale di Bologna. Senza XM24 non ci sarebbe Campi Aperti. E questo lo sosteniamo nonostante i nostri spazi non siano in discussione e il nostro mercato, in virtù della convenzione che ci lega all’amministrazione, non sia a rischio di delocalizzazione.