Storie di animali. La Volpe e il Pulcino.

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La volpe e il pulcino

Storie di animali,
testo e voce narrante
Federico Berti

La volpe astuta col suo fulvo crine
Aveva fatto appena l’incursione
In un pollaio pieno di galline

Le poverette nella confusione
Riuscirono a scappare con clamore
Da sotto un buco nella recinzione.

Restò un pulcino in preda allo stupore
Un poco ingenuo per l’inesperienza,
Si chiese perché mai tanto rumore.

Nel riveder la volpe alla partenza
Con un galletto nella dentatura
Le disse: “Dove vai con tanta urgenza?”

Rispose lei: “Non devi aver paura,
Porto l’uccello in salvo oltre la grata
Là dove potrò averne buona cura

E in tuo soccorso torno di volata!”.
Restò in attesa il povero pulcino
Che si compisse la parola data.

Così per uno scherzo del destino
la vittima s’immola al predatore
vedendo un salvator nell’assassino.

Quante volte abbiamo riposto la nostra fiducia nelle persone sbagliate. Vediamo qualcuno che si presenta come il nostro salvatore e gli crediamo ingenuamente, consegnandoci così nelle mani di chi può rovinare le nostre vite. Questo succede sia a livello personale, con le cattive amicizie e i pessimi consiglieri, sia su più vasta scala quando un’intera comunità, una regione, un paese, consegnando all’assassino le chiavi della propria libertà. Con la protezione della camorra ad esempio, le milizie private, i guerrieri mercenari, avviene qualcosa di molto simile, come spiegava lo stesso Niccolò Macchiavelli nel Principe: se i cavalieri di ventura sono incapaci ti portano alla rovina, perché non sanno difenderti, ma se sono davvero valorosi possono sottometterti alla loro arrogante prepotenza e finisci per diventarne schiavo. Così è stato quando i mercenari al soldo di Roma si rifiutarono di combattere contro Cartagine, perché volevano essere pagati di più, così avvenne quando i vescovi nel medioevo investivano i più crudeli saccheggiatori dell’autorità temporale, così avvenne quando padroni di terre e industrie si affidarono alle bande di ladruncoli, teppisti e criminali, per mettere a tacere le proteste degli operai e dei contadini, per ritrovarsi poi sottomesso alla tirannia dei violenti e degli intolleranti. Questa favola insegna a ogni pulcino che la volpe non può essergli amica, per nessun motivo: se ti dice di aspettarla dove sei, non è per venirti a salvare, ma per fare di te il suo pranzo.

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