Featuring the original composition by Augusto Mazzoli, mandolinist from Brasil “Julie the Cat” (Download music score)
Questa elaborazione musicale s’inserisce in un percorso di collaborazione tra la scuola di musica “Riccardo Venier” di Monghidoro, l’Amministrazione Comunale e l’Oratorio del paese. Il progetto è finalizzato alla costruzione di relazioni tra culture e gruppi sociali tra loro molto diversi, portando l’insegnamento musicale là dove la pratica richiede competenze e figure professionali per l’apprendistato. Nell’ambito di questa collaborazione, iniziata circa un anno fa con un laboratorio creativo per i bambini del paese, è nata su iniziativa di alcune donne della parrocchia l’idea di un inno mariano per l’Assunta, patrona di Monghidoro.
Nel video qui sopra un’intervista a Padre Donato Maria, del santuario di Madonna dei Boschi, sul dogma dell’assunzione e la questione della Dormitio Virginis.
Con approvazione
Prima di dare alle stampe il testo e la musica, ho sottoposto il brano all’attenzione di Padre Donato del convento di Madonna dei Boschi, del parroco di Monghidoro don Fabrizio Peli, e naturalmente dell’ufficio per l’approvazione ecclesiastica di Bologna. Solo allora sono iniziati gli incontri per studiare insieme questa canzone.
Nel video qui sopra, un’intervista a Don Fabrizio, parroco di Monghidoro, sulla differenza tra canto liturgico e devozionale. Questa canzone nasce nell’ambito della collaborazione istituzionale tra l’Oratorio dell’Assunta, l’Amministrazione Comunale di Monghidoro e la Scuola di Musica “Riccardo Venier”.
Regina del cielo nel velo una luce mi appar sospesa lassù fra la terra e il ciel le alte nuvole
Un fiume di stelle trionfo d’immenso splendor la luna, il sol fra la terra e il ciel danzano per te
Una rondine sul mar il tuo nome ad invocar e nel vento sospirar la gloriosa eternità che potente sinfonia che dolcissima armonia tra le porte del tuo regno stai passando
Tu dormi Maria e gli angeli cantano in cor la luna, il sol fra la terra e il ciel danzano per te
Dormi donna vestita di sol ma fin quando dormirai la mia voce non udrai solo il vento ti accarezza e se ne va
La volta del cielo si schiude al tuo lieve passar sospesa lassù fra la terra e il ciel canterò per te
Il dogma dell’assunzione è recente (1950), ma la sua dottrina si conosce dal V secolo. Secondo molte tradizioni religiose Maria è stata assunta in cielo anima e corpo, la sua ‘dormizione’ corrisponde a un sonno profondo, durante il quale il suo corpo si ritiene abbia attraversato il firmamento. In seguito a questo transitus, la Madonna viene invocata come Regina dell’Universo. Questo l’aspetto puramente dottrinale. Nella canzone ho voluto porre l’accento su alcuni dettagli sui quali raramente ci soffermiamo: il sonno, la morte apparente, l’universo che si apre al suo passaggio, così come descritto nell’iconografia cattolica e ortodossa, che raffigura talvolta la Madre di Dio sdraiata sul letto di morte, circondata dagli Apostoli, altre volte s’un cuscino di nuvole, altre volte ancora in piedi sospesa nel cielo in un gran fascio di luce.
La danza della luna e del sole cui il testo fa riferimento è da leggersi in un senso metaforico, non letterale. In parte richiama la danza di Re Davide davanti all’Arca entrando in Gerusalemme, ma più in generale esprime l’idea del movimento armonioso dei corpi celesti, di cui Maria viene considerata per l’appunto Regina. Il firmamento danza per lei, gli uccelli invocano il suo nome.Un’altra doverosa precisazione è il richiamo alla donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di 12 stelle, di cui si parla nell’Apocalisse di Giovanni, spesso interpretata come anticipazione apostolica della dottrina dell’assunzione. E naturalmente all’aspetto umano della Madonna, che la fa sentire così vicina, madre, sorella, amica.