Chitarra, voce: Federico Berti Fisarmonica: Giuliano Piazza Contrabbasso: Gabriele Roda
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Ed. Nota / Ossigeno
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Un classico degli anni ’30 fra i suonatori ambulanti era la canzonetta dell’orologio, s’un motivo preso dal teatro del varietà che ben si prestava all’esecuzione in piazza; la canzone è piena di equivoci doppi sensi sulla tecnologia, allora recente, degli orologi da taschino. Cambiano i tempi, cambiano gli strumenti e i generi musicali, ma non cambia l’attitudine dell’uomo a sorridere delle cose che vede intorno a sé” (Dal Booklet interno al CD)
TANGO DEL CELLULARE
Parole di Federico Berti Musica Berti / Piazza
Lei che l’amava tanto
sempre l’aveva sul cuor
la deliziava il canto
il suo lamento d’amor
Ma quel villan
suona Bolero e Can Can
spegnilo, per carità!
Quando suona il telefono
trema tutto il soprabito
per l’intenso vibrar
lei si sente mancar
e ci vuole l’ossigeno
quando suona il telefono
è sconvolta dal fremito
un sussulto nel cuor
un sospiro d’amor
e l’eterna passion
Domenica alla messa
davanti al suo confessor
tutto il paese in festa
per la solenne orazion
Ma quel villan
suona Bolero e Can Can
spegnilo, per carità!