Artista di strada suona con Nino D’Angelo. One man band
Michele Roscica
Uomo orchestra partenopeo
Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti
Uno dei fondamentali nella progettazione d’una batteria portativa è l’economia del peso: trattandosi d’un oggetto che incide per molte ore sulla colonna vertebrale e richiede prestazioni molto elevate in condizioni climatiche spesso difficili, non basta sudare il meno possibile evitando che l’umidità raffreddi sulla pelle o fare attenzione alle correnti d’aria, si deve tenere un perfetto controllo sul carico trasportato per evitare lo schiacciamento delle vertebre. In altre parole, bisogna costruire macchine che non pesino più d’una fisarmonica attestandosi intorno a una forbice compresa tra 7-15 kg. Può sembrare inutile prudenza quando il suonatore è nel pieno delle forze, ma a partire dai trent’anni cominciano a manifestarsi problemi che se trascurati evolvono in disabilità temporanea o addirittura permanente. Le batterie portative sono molto pericolose. La continua spinta verso l’innovazione porta ad aggiungere elementi, questo nella società tecnologica in cui viviamo è aggravato da una sempre maggiore necessità di amplificare il suono: com’è noto l’inquinamento acustico e l’industria stessa dell’intrattenimento obbligano di fatto a un tipo di competitività che non può essere soddisfatta dall’acustica naturale, né la sola tecnica vocale sopperisce a questo fenomeno di vera e propria sordità collettiva che s’è andato manifestando negli ultimi 70 anni. Quanto più ampio il pubblico da raggiungere nello stesso momento, tanto più potente l’impianto e quindi il peso da trasportare, finché la portatività passa in secondo piano e si sceglie di scaricare a terra una parte del peso. (Continua a leggere…)