Donne sulle barricate. Storie dell’ 8 marzo. Poesia militante.
Donne sulle
barricate
Non erano festose ricorrenze
per vendere il rametto di mimose
ma un incubo di crudeltà e violenze
e di battaglie molto sanguinose.
La lotta risvegliava in primavera
ogni partito stabiliva un giorno
si scatenava in piazza la bufera
la celere picchiava tutt’intorno.
Non era una dolente processione
ma l’ostinato canto di giustizia
che segna il passo alla rivoluzione.
Disperdere quel fiore di milizia
riuscì soltanto il rombo del cannone
che al mondo intero tolse ogni letizia.
LA VERITA’
SULL’8 MARZO
La storia dell’otto marzo inizia molto prima della Grande Guerra, con i movimenti di rivendicazione borghese al diritto di voto. Ispirate a una forma di socialismo utopistico ma non a un radicale cambiamento nel sistema economico alla base del loro sfruttamento, le suffragette sono state picchiate e incarcerate dalle polizie d’Europa solo perché venisse riconosciuto loro il diritto di partecipare alla vita politica del paese. Con la nascita di partiti che rifiutavano la moderazione e il riformismo, ma mettevano in discussione l’intero sistema dell’oppressione capitalista, sono nate all’inizio del XX secolo giornate internazionali della donna concordate ciascuna in diversa data, secondo il paese in cui venivano istituite. Non era ancora l’otto marzo una ricorrenza universalmente riconosciuta. I movimenti per la rivendicazione dei diritti alle donne e per il riconoscimento della parità di genere sono stati particolarmente vivaci nel primo ventennio del Novecento, si trovarono disarmati di fronte allo scoppio della Prima Guerra Mondiale che momentaneamente congelò ogni forma di dissenso. Un silenzio che tuttavia non durò a lungo, come vedremo.